
Sconosciuto ai più (tranne, ben inteso, agli addetti al settore), il nome di Chris Larsen è recentemente salito alla ribalta della cronaca internazionale per esser l’uomo con il patrimonio di criptovalute più importante del mondo. Ma chi è davvero Chris Larsen? Quale è la sua storia? E come è arrivato ad essere il timoniere di Ripple, uno degli ecosistemi di criptovalute più promettenti?
Contrariamente ad altri fondatori di progetti blockchain, spesso giovani e alle prime felici esperienze nel comparto, Chris Larsen è un angel investor di lunga data, vanta un master in business administration a Stanford ed è, sostanzialmente, un veterano della Silicon Valley. La sua ricchezza a inizio 2018 valeva oltre 20 miliardi di dollari, in buona parte derivati dal possesso di oltre 5 miliardi di XRP.
Si tratta del token di Ripple, la società che ha co-fondato nel 2012 insieme a Jed McCaleb con l’obiettivo di facilitare i pagamenti internazionali mediante tecnologia blockchain. Ad oggi, la sua azienda controlla in maniera diretta o indiretta ben 61 miliardi dei 100 miliardi di XRP in circolazione.
Il calcolo del suo patrimonio è stato realizzato da Forbes tenendo conto esclusivamente della disponibilità di XRP detenuti in portafoglio, e della partecipazione del 17% nella stessa Ripple, sulla base del valore di mercato stimato dalla società (circa mezzo miliardo di dollari). Tra i suoi clienti, Ripple vanta Mitsubishi Financial, Bank of America, Santander e altre società del fintech e della finanza tradizionale.
Imprenditore seriale, Larsen, classe 1960, sale alla notorietà internazionale già nel 1997 per la realizzazione del suo progetto E-Loan e nel 2005, per Prosper Marketplace, un pioniere del credito peer-to-peer, valutato oltre 1 miliardo di dollari. Proprio all’interno di Prosper, Larsen realizza la sua prima idea di sviluppo di Ripple.
Idea poi portata fortunatamente a termine negli anni successivi con l’uscita da Prosper e la contemporanea fondazione di Ripple Labs, poi divenuto, più semplicemente, Ripple. Anche se Larsen è sostanzialmente uscito dalla compagnia più di un anno fa, mantiene ancora oggi il ruolo di presidente esecutivo, e ha recentemente confermato di essere “concentrato al 100%” su Ripple. D’altronde, con questi numeri, chi non lo farebbe?