
Secondo quanto anticipato da Bloomberg, un membro del family office di George Soros avrebbe ricevuto l’approvazione interna per dar seguito al trading di criptovalute. In genere è una risorsa finanziaria che la maggior parte dei money manager “tradizionali” ha cercato finora di evitare, anche a causa della limitata esperienza del settore, della mancanza di regolamentazione e della volatilità eccessiva di tali asset.
Più nel dettaglio, il media americano sottolinea come Adam Fisher, responsabile del macro investing per Soros Fund Management, abbia ricevuto l’approvazione per una simile operazione ma che, almeno per il momento, non abbia ancora effettuato alcuna transazione.
Considerato che Soros Fund Management non ha per il momento voluto rispondere alle richieste di commenti da parte della stessa fonte di stampa, ne deriva che le certezze comportamentali sono per il momento ridotte al minimo.
Secondo quanto aggiunge Fortune, pare che il via libera del fondo al trading di criptovalute sia giunta dopo che il prezzo di Bitcoin, la principale criptovaluta al mondo per importanza e capitalizzazione, è crollato nella prima parte del 2018 (salvo poi riprendersi parzialmente nell’ultima settimana).
Probabilmente, a far rompere gli indugi a Soros è stata anche la prima gamma di esperienze maturate da altri fondi di criptovalute, che durante i primi tre mesi di quest’anno hanno aperto i battenti. Non hanno tratto comunque molto giovamento dai loro investimenti diretti nel settore, considerato che hanno perso una media del 52% in valore, secondo i dati puntuali di Hedge Fund Research.
Nel frattempo, gli hedge fund che generalmente investono in azioni hanno guadagnato in media lo 0,4% nello stesso periodo, conferendo pertanto una maggiore soddisfazione in un’ottica di impiego tradizionale.
Un altro elemento di incoraggiamento nel trading di criptovaluta potrebbe anche essere il fatto che negli ultimi mesi le autorità di regolamentazione di tutto il mondo hanno iniziato a prestare maggiore attenzione alle criptomonete, rassicurando almeno in parte gli investitori.
Vedremo dunque, nelle prossime settimane, in che modo Soros avrà effettivamente modo di muoversi in questo comparto…