
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) ha firmato uno storico accordo con Microsoft per applicare tecnologie digitali all’agricoltura.
L’ente CREA, parte del Ministero, sfrutterà quindi gli strumenti messi a disposizione dall’azienda di Bill Gates per le ricerche nei settori forestale, ittico, agricolo e nutrizionale.
Il progetto AgriDigit si basa sulla piattaforma cloud Microsoft Azure e prevede l’utilizzo di tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain.
Un nuovo modo di fare agricoltura che permetterà di monitorare il rischio climatico, le malattie delle piante, la trasparenza della filiera produttiva, ottimizzando la produzione e l’utilizzo stesso delle risorse.
Blockchain e agricoltura
La tecnologia blockchain, la conosciamo soprattutto come base del discorso criptovalute, ma non possiamo di certo tralasciare le numerose applicazioni che può avere nella vita reale.
L’agricoltura è una di queste, dove si può utilizzare per certificare prodotti e storia degli alimenti (dalla raccolta delle materie prime, al flusso tra gli operatori fino all’arrivo al consumatore), garantendo quindi il vero “Made in Italy”.
Con l’aiuto della piattaforma Microsoft Azure Blockchain Workbench il CREA sta già tracciando, ad esempio, la produzione di olio extravergine d’oliva e di legno pregiato.
Intelligenza artificiale: utilizzo sui campi
Azure applica alla ricerca i principi dell’Internet of Things e dell’apprendimento automatico con l’analisi in tempo reale di grosse quantità di dati.
Attraverso dei sensori a basso costo inseriti direttamente nei campi, si possono capire all’istante le condizioni del terreno e le condizioni climatiche, in modo da intervenire subito su eventuali fattori di rischio.
L’obiettivo è sviluppare pratiche sempre più sostenibili, diminuendo i costi e soprattutto gli sprechi di risorse.
Conclusioni
Le tecnologie digitali applicate all’agricoltura rinforzano l’interesse dei giovani, dando nuovo lustro al settore. Il mercato dell’innovazione digitale per l’agricoltura italiana vale già 100 milioni di euro, con prospettive di sviluppo in ambito Big Data, Intelligenza Artificiale, Internet of Things.
Per ora però, solamente un piccolo 1% delle superfici coltivate rientra nel progetto smart agrifood: c’è un grandissimo potenziale che va assolutamente sfruttato.