
La realtà aumentata e le professioni legate allo sfruttamento commerciale (e non solo) di questa tecnologia e della realtà virtuale, stanno diventando elementi molto importanti nel mercato del lavoro. E, nei prossimi mesi, tutto lascia intendere che vi saranno nuove accelerazioni in questo comparto, nuove professioni in fase di sviluppo e tante nuove chance di assunzione nei mercati maturi e in quelli emergenti.
D’altronde, è sufficiente dare uno sguardo all’interesse crescente intorno a queste tecnologie (non troppo remoti nel tempo sono gli intuiti dell’acquisto di Oculus da parte di Facebook e la decisione di Google di investire 542 milioni di dollari nella soluzione hardware indossabile Magic Leap) per avere un’idea di quanto saranno utili i lavoratori più qualificati per supportare tale sviluppo.
Sia la realtà aumentata che la realtà virtuale sono in grado di fornire video e audio 3D ad alta definizione stereo tramite visori – alcuni grandi e goffi, altri meno – ma con grandi differenze. In sostanza, la realtà virtuale è chiusa e immersiva.
La realtà aumentata è immersiva solo in parte, ma cerca di generare una interazione con il mondo reale. Insomma, la realtà virtuale ti vuole incantare con i suoi mondi – appunto – virtuali, mentre la realtà aumentata cerca di “mettere” cose virtuali nei nostri mondi reali.
Il tutto, peraltro, è in continua evoluzione. Si tratta insomma di un campo così nuovo che – statistiche alla mano- emerge come nessuna delle grandi aziende italiane abbia mai richiesto competenze AR o VR prima di qualche anno fa. E oggi?
Le ricerche più attendibili mostrano che le industrie dell’informazione, quelle manifatturiere, quelle bancarie e non solo, continuano a cercare abilità AR e VR tra i propri dipendenti di oggi e di domani. Dal lato dei consumatori, le novità si sono fatte più tangibili soprattutto sul settore del commercio al dettaglio, che ha mostrato una domanda sempre più elevata dal 2015 ad oggi. Ma i settori che stanno investendo di più sono ben altri, come i servizi professionali, scientifici e tecnici.
Tra i datori di lavoro, la più alta domanda viene però ancora dai big del comparto hi-tech, come Facebook, tanto che la ricerca di professioni AR/VR da parte della compagnia di Mark Zuckerberg è almeno pari a quella dei tre successivi datori di lavoro (per importanza) messi insieme.
Di gran lunga, il ruolo principale che coinvolge AR e VR è lo sviluppatore/ingegnere del software, seguito da sviluppatori di applicazioni mobili, ingegneri di sistemi informatici/architetti e altri ruoli.
Dunque, una prima riflessione su questo tema è già possibile farla: non c’è nulla di virtuale nei lavori in questo settore, poiché sono qui ora e soprattutto sono molto reali!