
Alibaba fa parte della silicon valley cinese ed è il brand nr. 23 al mondo. Per avere un idea della grandezza del brand, è necessario sommare sommare tre giganti come amazon, ebay e paypal. Questo colosso è stato fondato nel 1998 da 19 uomini tra i quali l’attuale presidente Jack Ma, noto anche per essere l’uomo più ricco della Cina. Alibaba lavora principalmente in estremo oriente e ha sede ad Hangzhou. Il portale fa parte dei 20 siti più visitati al mondo e ha profitti superiori a ebay e amazon messi insieme.
Le compagnie di Alibaba
Alibaba racchiude più compagnie tra le quali la più conosciuta in Italia è probabilmente AliExpress, che permette ai privati di acquistare oggetti a un prezzo pari a quello dell’ingrosso. Ma AliExpress è solo una delle tante società che fanno parte del colosso cinese. Tra le principali possiamo trovare la stessa alibaba, taobao e alipay.
Alibaba è un sito principalmente di vendita, taobao consente ai privati di vendere da privati e alipay è una piattaforma di pagamento online (simile a paypal).
Differenza tra amazon e alibaba
Come già anticipato che Alibaba è una sorta di ibrido tra Amazon e Ebay. Infatti a differenza di Amazon, che acquista beni per poi rivenderli, Alibaba si limita a mettere in contatto acquirente e venditore e in questo senso è molto più simile a Ebay.
Il successo nel mondo delle criptovalute
Al momento Alibaba è sotto gli occhi di tutti per il successo relativo alle criptovalute. Nonostante i tentativi di blocco delle criptomonete da parte dei cinesi, il colosso ha raggiunto il primato mondiale tra le società che rilasciano brevetti blockchain (90 brevetti contro gli 89 di IBM).
Le criptovalute, lo ricordiamo, sono delle monete digitali criptate. In sostanza il pagamento mediante criptomonete consente di fare acquisti in internet senza rendere pubblici i dati personali e quelli relativi alla carta di credito.
La blockchain è invece la nuova internet delle transazioni di dati e denaro. Essa consente a tutti di conoscere gli atti e le decisioni relativi a queste transazioni. Questi atti vengono poi registrati in archivi immutabili in modo tale da essere immuni da corruzione.
I brevetti sono invece titoli giuridici che impediscono a terzi di produrre o usufruire di un’invenzione senza avere il permesso dell’artefice.
La Cina e le criptovalute
Pechino sta cercando di eliminare le criptovalute tanto ché la società Baidu si è unita ad Alipay proprio per imporre misure anticripto. Ma in una società tecnologica come il gigante asiatico la blockchain è un bene indispensabile. Secondo un servizio Reuters infatti, pare che nel 2017 il 57% dei brevetti depositati in tutto il mondo proveniva dalla Cina.
La silicon valley cinese
Pechino sta cercando di creare un collegamento tra Honk Hong, Macao, Shenzhen, Guangzhou e altre città sul delta dello Zhujiang in modo da unirle in un’unica metropoli tecnologica che punta ad essere un riferimento a livello modiale.
La filiale di Shenzhen della banca popolare cinese ha già iniziato i test relativi al progetto di unione. L’intento dei cinesi è quello di creare un sistema di attività commerciali e finanziarie che consentano un ampio sviluppo ma allo stesso tempo cercare un sistema per regolare e controllare questo grande mercato.