
Due grandi aziende del panorama informatico mondiale, la Enterprise Etherium Alliance (EEA) e la Hyperledger hanno deciso di unire le forze per favorire la diffusione dello standard blockchain alle imprese, includendolo dentro progetti open source che saranno diretti a tutte le piattaforme, come negli auspici della Linux Foundation.
La blockchain, lo ricordiamo, permette di validare un’operazione scrivendola su un database distribuito tra più utenti. In questo modo se uno di questi viene in qualche modo compromesso, gli altri possono ancora garantire la regolarità dell’intero processo.
Grazie alla piattaforma Ethereum Virtual Machine, gli sviluppatori della comunità open source potranno contare su un ambiente unico nel quale creare applicazioni secondo i più comuni linguaggi di programmazione. In questo modo potranno vedere la luce applicazioni semplici da utilizzare e che potranno essere implementate dall’imprenditoria per le più svariate operazioni.
Pubblica o privata?
La blockchain ha visto le luci della ribalta dopo essere diventata il motore di validazione delle transazioni effettuate sul canale dei bitcoin ma anche di tutte le altre maggiori cripto valute. Fondamentalmente in questo genere di operazioni la blockchain è pubblica e tutti possono vedere in tempo reale le stringhe che vengono generate dagli altri.
In una blockchain privata, invece, la gestione avviene tramite un soggetto centrale, che può essere appunto l’impresa, al quale spetta il compito di controllare chi è autorizzato ad operare sulla rete ed a quale livello di autorizzazione. È questo il progetto sviluppato da Enterprise Etherium Alliance (EEA) e Hyperledger.
Lo sviluppo e l’implementazione della piattaforma
Grazie all’esperienza di circa 700 imprese coinvolte in questo progetto, Etherium Alliance e Hyperledger avranno a disposizione una moltitudine di scenari sia geografici che di settore, che permetterà lo sviluppo di tavoli di lavoro e conferenze in ottica planetaria. L’ambiente che si creerà sarà anche un importante punto di snodo e di confronto tra le migliaia di sviluppatori che verranno coinvolti in questo progetto.
EEA, inoltre, fungerà da garante in merito alla certificazione dei prodotti realizzati tramite la piattaforma EVM, garantendo che i software realizzati siano conformi a tutte le specifiche e gli standard dettati in fase di progettazione e realizzazione. Questo processo virtuoso apporrà un importante sigillo a quanto sviluppato, e permetterà alle applicazioni prodotte di seguire un percorso di test e successiva omologazione.
EEA è infatti un ente normativo, e come anche per gli altri esistenti in questi settori, vedi ad esempio la Open Mobile Alliance e la WiFi Alliance, il suo compito non è quello di produrre applicazioni, ma piuttosto la diffusione e la comprensione di una determinata tecnologia. La differenza degli obiettivi da perseguire è la motivazione della partnership con Hyperledger, che invece rappresenta il braccio operativo del progetto.
I primi strumenti disponibili
Hyperledger ha già reso disponibili strumenti per implementare la tecnologia blockchain all’interno delle imprese, grazie a Fabric 1.0, per la realizzazione di contrattualistica intelligente, e Sawtooth 1.0, ambiente modulare che mette a disposizione di un’azienda interessata tutti gli strumenti per implementare un sistema blockchain.
Da questi elementi di partenza è stato realizzato Seth, che verrà quanto prima sottoposto a test di conformità in base alle specifiche dettate dall’EEA. Inoltre, Sawtooth, unitamente ad Hyperledger Composer, fa parte delle tecnologie blockchain messe a disposizione per le azienda da The Linux Foundation.