
Nel 2009 nasce il bitcoin, ad opera di Satoshi Nakamoto, probabilmente uno pseudonimo per nascondere un gruppo di informatici. Il bitcoin viene considerato dagli economisti come uno strumento di scambio altamente versatile, privo di una banca centrale e totalmente libero dalle azioni mirate e di controllo di pochi.
Il sistema su cui si basa è il Peer-To-Peer, dove ogni nodo corrisponde ad un computer e ad una linea internet messa a disposizione da volontari. Ogni nodo contiene un archivio che memorizza qualsiasi transazione e le informazioni sono tutelate dalla crittografia. Da ciò si deduce che il bitcoin è un prodotto informatico, ideato come moneta virtuale libera che all’inizio della sua storia era totalmente privo di valore.
Questa condizione è durata per molti anni, almeno sino agli inizi del 2018, quando è esplosa la bolla. Il bitcoin ha raggiunto prezzi esorbitanti arrivando a cifre che superano i ventimila euro. Nonostante questa quotazione sia scesa notevolmente, il boom ha spalancato le porte ad un mercato economico ingente, favorendo l’apertura di aziende che hanno posto il proprio interesse su questa moneta virtuale.
Brian Armstrong: il miliardario delle criptovalute
Il bitcoin ha fornito il modo per riuscire a creare ricchezza da un logaritmo matematico, creato per generare un numero finito di criptovaluta, dando luce anche ad altre monete virtuali. Coinbase è una società di scambio, con sede a San Francisco, fondata da Brian Armstrong e Fred Ersham e che ha basato il proprio business proprio sulle criptovalute. Bitcoin, Bitcoin Cash, Ether e Litecoin sono le monete virtuali trattate che hanno permesso alla società di generare un patrimonio ingente.
Sebbene l’inflazione economica delle criptovalute abbia minato gli interessi di Coinbase, Brian Armstrong ha ottenuto il controllo di una buona parte del trading sulle monete virtuali riuscendo a diventare miliardario. Grazie alle operazioni di exchange, ha raccolto 300 milioni di dollari che hanno contribuito a fare lievitare la valutazione economica della sua società superando di poco gli otto miliardi di $.
La partecipazione azionaria di Armstrong gli permette di detenere un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari, eleggendolo a primo miliardario che ha costruito la propria fortuna sulle monete virtuali. Tale successo ha spinto altri importanti investitori a rivolgere attenzione al mondo delle criptovalute, sollecitati dai successi ottenuti da Armstrong e da Coinbase.
Coinbase e il cryptotrading
Coinbase consente il trading online di monete virtuali. La sua semplice app ha permesso a migliaia di piccoli investitori di utilizzare il proprio conto bancario per acquistare criptovalute, allo scopo di generare un guadagno dalla variazione di valore delle stesse. Coinbase ottiene il suo tornaconto dalle commissioni applicate alle operazioni dei clienti, per questo riesce a guadagnare a prescindere dall’andamento della criptovaluta trattata.
Alcuni affermano che sia proprio l’opera di questa società ad avere contribuito al fallimento delle monete virtuali nei mesi passati. Ovviamente l’esistenza di Coinbase è legata alle criptovalute, per questo i 300 milioni recentemente guadagnati saranno adoperati al fine di espandere i collegamenti tra valute normali e digitali, con l’intenzione di ampliare la piattaforma di trading online coinvolgendo anche altre monete virtuali meno conosciute.
Brian Armstrong ha saputo edificare un’attività redditizia su un prodotto valutato da anni come inutile, poco redditizio, seppur estremamente versatile. Tuttavia l’aumento di attività commerciali che hanno accolto il bitcoin come strumento di scambio, ma soprattutto lo spropositato acquisto di questa criptovaluta avvenuto agli inizi del 2018, hanno permesso di rivalutarla, tramutandola in uno strumento finanziario oggetto del trading online che interessa a milioni di investitori ed operatori nel mondo.