
Il 2019 è appena iniziato e tra gli amanti delle criptovalute ricorrono almeno tre quesiti principali: il bitcoin si riprenderà dopo il disastroso 2018? Quale futuro per la blockchain? Quali novità per il settore crypto? Ecco le previsioni ufficiali che gli addetti ai lavori riportano per quanto concerne il mercato delle monete digitali 2019.
1. Il 2019 sarà la prova del fuoco per il bitcoin
Se nel dicembre 2017, il bitcoin aveva toccato la quotazione record di 19.000 dollari, sono molti gli esperti di crypto economia concordi sul fatto che sussistano tutti i presupposti affinché questo record venga superato. Al tempo stesso, però, va detto che non mancano le eccezioni.
Mike McGlone, analista di Bloomberg, un mese fa sosteneva nell’articolo “Will bicoin crash in 2019?” che ci fossero tutte le basi per veder precipitare la più rinomata delle valute elettroniche a quota 1.500 dollari. Insomma, di ipotesi sull’argomento ve ne sono davvero a iosa. Sono stati scritti fiumi di inchiostro.
Ciò che viene fuori, è che il 2019 potrà essere definito senza esagerare, come l’anno della verità per questo sistema di pagamento rivoluzionario, creato 10 anni fa da Satoshi Nakamoto, pseudonimo di un inventore anonimo.
Resta da vedere se a spuntarla sarà il filone dei pessimisti o quello degli ottimisti. Difficile in ogni caso considerare il bitcoin come una mera moda digitale transitoria. Il futuro della valuta speculativa per antonomasia è quello di rientrare tra i sistemi alternativi di pagamento oppure quello di stabilizzarsi. Staremo a vedere.
2. La diffusione dei token sportivi
Il club che primo fra tutti ha compreso l’importanza dei token sportivi è stato il Paris Saint Germain. Offrire una valuta virtuale, fondamentale per permettere ai supporter di partecipare in modo più o meno diretto alle decisioni del club transalpino è stata una vera e propria rivoluzione.
Nei prossimi 12 mesi ci sono tutte le premesse affinché i fan, grazie al token, possano accedere anche ad eventi in esclusiva. Anche la Juventus avrà il suo token, come confermato da Giorgio Ricci, Revenue Officer. Come ha dimostrato anche lo stadio di proprietà aperto nel 2011, la Vecchia Signora ha sempre l’occhio vigile sulle novità ed è sempre pronta a fare rivoluzioni. Esattamente come nel caso del club parigino, anche per quello di Torino, toccherà alla piattaforma Socios.com gestire il token sportivo.
Resta da verificare quali saranno gli sviluppi delle criptovalute nel mondo calcistico. Se i risultati saranno positivi, non ci sono dubbi sul fatto che anche altri team, non solo i più blasonati, saranno ben disposti a percorrere questo sentiero. La compravendita e la collezione di token sportivi potrebbe dare il la ad una nuova figura: quella del cripto tifoso. E pensare che fino a qualche anno fa (la moda continua comunque alla grande) ci si scambiava figurine…
3. 2019 anno delle Stablecoin?
Bitcoin e la maggior parte delle altre criptomonete sono eccessivamente volatili. Poco ma sicuro. Per questo, numerose previsioni del 2019 etichettano come possibile la diffusione delle StableCoin, contraddistinte da una maggiore stabilità (vedi la nota Tether).
Metalli preziosi e dollaro potrebbero essere due dei principali valori a cui queste nuove realtà potrebbero ancorarsi. Il vantaggio di questa introduzione sarebbe quella di intercettare una fetta di audience decisamente più vasta.
In particolar modo, tutti coloro che in qualità di cripto appassionati non amano troppo le oscillazioni. Se il 2019 sarà l’anno delle StableCoin, bisognerà inevitabilmente aspettarsi una maggiore regolamentazione in materia.
Un anno fa, la Cina ha fermamente vietato la circolazione delle criptovalute. Ma prima di implementare questa decisione, la più grande nazione al mondo aveva la leadership di questo mercato, visto anche l’elevato numero di miner. Da diversi mesi, sul mondo del web circolano con una certa insistenza tutta una serie di rumors che vorrebbero l’avvento di una nuova criptovaluta di stato, già ribattezzata ChinaCoin.
4. Democratizzazione della Blockchain
Tirando le conclusioni, il 2019 dovrebbe essere l’anno in cui “blockchain“, non sarà un concetto appannaggio di un’elite, ma un termine destinato ad entrare (e anche con prepotenza) nella realtà quotidiana. Già nel settembre del 2018, Carrefour aveva introdotto la prima blockchain, tutta dedicata alla filiera del pollo, con l’intento di assicurare una migliore trasparenza ai clienti circa l’origine e la storia del prodotto da acquistare.
La Grande Distribuzione, d’altronde, è stato uno dei primi settori dove ci si è posti l’’ambizioso obiettivo di accontentare le esigenze di consumatori sempre più consapevoli di ciò che acquistano. Agli operatori della GDO spetta assicurare la massima trasparenza delle informazioni.
E la sfida vera e propria necessita di un forte impegno. Alla tecnologia blockchain va riconosciuto il merito di fungere da anello di congiunzione tra Carrefour Italia (in questo caso) e il consumatore finale che, in real time, ha la possibilità di controllare in modo accurato tutte le informazioni connesse alla filiera del prodotto. Questo a partire dalla sua provenienza fino all’arrivo nel punto vendita di riferimento.
Tutto ciò è stato possibile grazie al QR Code presente sulla confezione del pollo (brand Carrefour) che viene allevato senza antibiotici. Basta un dispositivo mobile per ottenere tutta una serie di dati attinenti a ciò che il cliente mette a tavola: dalla nascita dell’animale alla data in cui è stato macellato, dalla data in cui il prodotto è stato confezionato alla sua scadenza.
Ma le sorprese non finiscono qui, perché tra i parametri meritevoli di approfondimento vi sono anche quelli inerenti alla razza dell’animale, alle sue principali caratteristiche, all’allevamento di origine e, infine, ma non certo per importanza, svariati suggerimenti in cucina per preparare ricette dal sapore unico. Con questo sistema di blockchain, il livello di sicurezza è elevatissimo, visto che di possibilità di alterare i dati dall’esterno non ce ne sono affatto.
Conclusioni
Queste le principali previsioni in materia di bitcoin, blockchain e criptovalute. Il 2019 potrebbe essere un anno davvero rivoluzionario per questi temi e per questo vi terremo sempre informati. C’è da scommetterci.