
Il settore delle cucine condivise e di tutti quei servizi online collegati alla consegna del cibo e della spesa sono in forte espansione in tutta l’Asia e in particolare in Cina. Come funzionano e cosa sono le cucine in affitto (o condivise)? Si tratta di spazi dove poter cucinare, quindi cucine professionali complete di ogni strumento necessario, organizzate per preparare e distribuire ordini ricevuti esclusivamente online.
A fiutare le enormi possibilità di questa nicchia molto interessante c’è anche il co-fondatore di Uber, Travis Kalanick. Secondo il South China Morning Post starebbe avendo contatti con Zhang Yanqi (ex direttore di OFO bike sharing) per importare in Cina l’azienda statunitense Cloud Kitchens.
È proprio l’azienda di Los Angeles a proporre questa nuova concezione di ristorante senza tavoli e clienti ma pronto a ricevere ordini online e a consegnarli grazie al circuito della food delivery. La consegna a domicilio di cibo è un altro business in forte aumento anche in Italia, dove è incrementato di quasi il 70% dallo scorso anno.
Le cucine condivise permettono di abbattere molti costi e Kalanick ha già investito 150 milioni di dollari per acquisire la maggioranza in City Storage Systems, ovvero la holding della quale fa parte Cloud Kitchens. La sua idea è fornire consulenza a 360 gradi in Cina sul nuovo modello ristorativo.
Cosa caratterizza una cucina smart?
Accanto agli strumenti classici come lavandini, frigoriferi, forni e fornelli, si aggiungono le infrastrutture (sistema di ventilazione, circuito del gas, materiali sanitari e la garanzia di poter accedere 24 ore su 24 alla cucina) e infine i servizi di sicurezza, pulizia, wi-fi e linea telefonica.
Le cucine in affitto dispongono poi di software a richiesta per la gestione degli ordini che provengono dai servizi come Uber Eats, Eat24, Caviar, ecc. La cucina in affitto vanta costi di gestione contenuti e la possibilità di diventare operativa in pochissimo tempo, rispetto all’apertura di un ristorante di tipo classico.