
Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha sempre affermato di voler tenere separate le tre famigerate applicazioni di sua proprietà: Messenger, Instagram e WhatsApp, ma ora sembra aver deciso di venire meno alla promessa fatta.
La concorrenza di Apple e Google inizia a diventare pericolosa, come pure quella dell’applicazione cinese WeChat. Solo un sistema che integri il colosso social e i big della messaggistica può avere la forza di sbaragliare i competitor, perché gli utenti troverebbero tutto quello che serve loro con un unico accesso.
La privacy delle persone che si iscrivono a questo “mega-social” potrebbe essere messa in pericolo dall’unione dell’informazione relativa ai numeri di telefono con la messaggistica di Facebook e con Instagram Direct. Accedere alle informazioni relative a una persona diventerà sempre più semplice sopratutto per le aziende in cerca di dati per il marketing che teoricamente potrebbero incrociare numero di telefono, foto e profili.
La piattaforma unificata sarà pronta nel 2020 ma non è vista di buon occhio dai programmatori di Zuckerberg, alcuni dei quali pare vogliano dimettersi. I più preoccupati sono i programmatori di WhatsApp che temono che la “loro” applicazione perda la sua vocazione alla privacy mischiandosi con i social.
Zuckerberg andrà fino in fondo, anche perché con questa operazione riuscirà a conquistare i mercati di Sudamerica e Sud Est asiatico, i cui abitanti utilizzano al momento Whatsapp ma non Facebook. Zuckerberg sostiene che i dati personali degli utenti saranno più al sicuro dopo questa operazione, perché il sistema di crittografia end-to-end che al momento viene utilizzato solo da WhatsApp, verrà adottato anche da instagram e da messenger.
Gli utenti potranno inviare messaggi in tutta sicurezza senza dover temere intrusioni di terze persone estranee alla conversazione, in quanto la conversazione stessa sarà secretata. Le piattaforme continueranno a funzionare anche separatamente, con in più la possibilità di mandare messaggi versi account delle altre due applicazioni.
Una delle ragioni che avrebbe spinto Zuckerberg a programmare questa iniziativa, sarebbe la volontà di recuperare credibilità a seguito dello scandalo cambridge Analytica, una azienda di marketing che avrebbe usato in modo scorretto i dati prelevati da Facebook per studiare attraverso i likes e i commenti la personalità degli utenti per fini commerciali.
Pare che analizzando i “Mi Piace” di una persona (sempre che ne abbia messo almeno 70) si riesca a conoscerla più di quanto la conoscano il partner o gli amici più stretti o i genitori. Con 300 “Mi Piace” analizzati, pare si arrivi ad avere su un persona una conoscenza superiore a quella che la persona ha su sé stessa.
Facile capire perché molte persone abbiano eliminato il proprio account Facebook a seguito di questo scandalo: si tratta di una possibilità di conoscenza e di conseguenza di possibile controllo delle menti altamente inquietanti. Che i social ci consegnassero alla mercé di chiunque volesse osservarci, lo sapevamo già, ma questo livello di controllo da parte di una azienda è veramente troppo.
Con questa operazione, il caro Mark vorrebbe recuperare terreno avvicinando Facebook e Messenger a chi fino ad ora aveva usato solo Whatsapp e mettendo in contatto tra loro persone appartenenti a social diversi. Deve aver pensato che l’unione fa la forza.