
Uber non si ferma: dopo essersi lanciata nello studio delle autovetture a guida autonoma, è ora la volta delle biciclette e dei monopattini. Infatti la società è alla ricerca di ingegneri e creativi per l’ideazione di mezzi a due ruote totalmente robotizzati. Ecco tutte le novità.
L’innovazione non si ferma
Non poteva accontentarsi di aver rivoluzionato il mondo della mobilità a chiamata: Uber sta pensando a nuove soluzioni per conquistare più clienti. È infatti alla ricerca di ingegneri e informatici che possano entrare a far parte di un team deputato alla realizzazione di innovativi sistemi di micro-mobilità.
L’idea è quella di creare degli strumenti per i piccoli spostamenti che possano integrarsi anche con le auto e il sistema di trasporti pubblici. L’obiettivo del brand Uber è quello di creare questi piccoli strumenti di spostamento che non inquinino, evitino il traffico e permettano di coprire il tragitto fra la metro e il lavoro, il parcheggio e la propria casa.
La scelta è caduta allora su biciclette e monopattini, che sono mezzi facilmente trasportabili e non necessitano di parcheggio. Si tratta, però, di mezzi che sono sempre esistiti quindi Uber ha voluto aggiungere una marcia in più: biciclette e monopattini robotizzati e automatici che possano viaggiare da soli senza l’intervento del guidatore. Insomma, un metodo sicuro, conveniente e divertente per raggiungere ogni luogo senza inquinare l’ambiente.
Limiti e difficoltà
L’idea è davvero innovativa e originale, ma non di così facile realizzazione: sono tanti, infatti, gli ostacoli che si frappongono fra la creatività e la sua realizzazione. Il primo di questi è sicuramente quello legale. Infatti in Italia ancora non è stata realizzata una norma che regoli l’utilizzo delle auto automatiche, figuriamoci i mezzi automatici a due ruote.
La seconda difficoltà è legata ad un gap tecnologico. È risultato già molto complesso automatizzare le auto, con i mezzi a due ruote dove l’equilibrio è già più difficile, sarà ancora più problematico, e al momento non è stata trovata ancora una soluzione definitiva.
Il terzo nodo è quello legato al costo: un’operazione così complessa non può che richiedere costi alti e sicuramente non è possibile far ricadere questi costi sul cliente finale. Per questo motivo Uber dovrà trovare una soluzione per mixare innovazione e costi contenuti per soddisfare le esigenze della clientela, ma anche rendere la novità davvero alla portata di tutti gli utenti.
Cosa riserva il futuro di Uber
Vale la pena sottolineare che queste che sono le intenzioni di Uber e del suo reparto tecnologico e al momento solo una bozza. Probabilmente sono ancora lontani i giorni nei quali vedremo girare per le nostre strade biciclette e monopattini completamente a guida autonoma.
Quello che è già realtà, invece, è la scelta di Uber di muovere i primi passi nel settore della ciclo-mobilità. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia dell’acquisizione da parte di Uber di Jump, un’innovativa start up che si occupa del bike sharing free, un sistema di noleggio gratuito di bici che si possono poi lasciare in qualunque luogo.
Una mossa strategica per iniziare a studiare da vicino un mondo nuovo che, però, si preannuncia come il sistema di mobilità più amato del futuro.