
Fino ad oggi i bitcoin erano trasferibili sono in presenza di una connessione internet, tramite i classici PC, oppure attraverso tablet e smartphone. È stato però eseguito un esperimento che ha di fatto escluso l’utilizzo di internet, sostituita da onde radio con una frequenza molto elevata.
Aggiungiamo pure il fatto che la prova è stata fatta in condizioni difficili, durante una fortissima nevicata. A causa della paura che i vari governi possano interferire osteggiando il network, gli inventori hanno cercato di trasferire i bitcoin internazionalmente senza l’utilizzo di satelliti e internet.
L’esperimento è stato descritto e pubblicato da Rodolfo Novak su Twitter.
Bitcoin trasferiti tramite onde radio
Negli anni scorsi sono stati effettuati molti test per trasferire bitcoin senza l’uso di Internet. Novak iniziò questo esperimento chiedendo a qualcuno se fosse interessato a ricevere bitcoin usando radio amatoriali. Un candidato ha dato una risposta tramite un’antenna, quindi Novak è riuscito a trasferire Bitcoin tra il Canada e gli Stati Uniti d’America usando semplicemente un’applicazione chiamata “JS8CALL”.
Con questa applicazione si possono inviare testi di stringhe su frequenza radio. Il tipo di portafoglio che è stato utilizzato è il brain wallet, semplicemente un seed che viene mandato a memoria da una persona, un metodo davvero non molto sicuro.
Il trasferimento di BTC tramite onde radio ad alta frequenza è di sicuro una grande novità, e anche se non dovesse essere adottato come prassi comune, è interessante sapere che il metodo funziona.
La situazione in Russia
Gli utenti potrebbero usare le onde radio in casi estremi, come lo scoppio di una guerra. Recentemente si è scoperto che la Russia, non vuole più utilizzare la connessione internet, ma fare in modo che i dati scambiati all’interno della Federazione restino al suo interno.
Quello che spaventa è la possibilità che il Governo Russo possa attuare una censura simile a quella cinese, che rimuove il “traffico proibito”.
I complimenti di Nick Szabo
Anche uno scienziato e un crittografo molto noto, Nick Szabo alla scoperta dell’esperimento ne è rimasto davvero entusiasta, e ha fatto i complimenti a Novak tramite un tweet.