
Il nuovo modello di Samsung Galaxy S10, grazie alla funzione di difesa denominata Samsung Knox e al sistema di archiviazione sicuro a livello hardware ha la capacità di archiviare le proprie chiavi private per servizi mobile basati su blockchain.
Il lancio della news ha avuto luogo in posti differenti, grazie all’organizzazione di una serie di eventi a tema a Seoul, Londra e San Francisco. Samsung però, non è il primo a produrre un cellulare in grado di disporre di tale tecnologia. Il primo, difatti, è stato HTC tramite l’applicazione Exodus.
Ancor prima del lancio del nuovo modello di cellulare, sul web è trapelata qualche indiscrezione. Nello specifico, su Twitter erano apparse delle foto ritraenti il nuovo cellulare e la nuova applicazione.
La Samsung, comunque, aveva smentito le voci in merito all’integrazione, nel modello galaxy s10, della Samsung Blockchain keystone. Nel frattempo, però, si impegnava a registrare, in Regno Unito, un marchio per la costituzione di un portafoglio di criptovalute.
In tal contesto il Technical Director di Samsung NEXT affermava anche che: l’applicazione Blockchain è solo l’inizio. È uno strumento che facilita la decentralizzazione delle informazioni, ma non rappresenta ancora l’obiettivo da conseguire.
Per comprendere al meglio in cosa consiste la nuova tecnologia di Samgung e del modello galaxy s10 bisogna capire che cos’è la blockchain: un registro immutabile, sempre attivo e facilmente accessibile da chiunque.
Ogni criptovaluta ha la proprio Blockchain di riferimento che, ad intervalli regolari, raccoglie in blocchi tutte le transazioni che vengono eseguite in un determinato periodo.
La tecnologia cui Samsung ha aderito è utile ed efficiente per quella platea di utenti che, sempre più frequentemente, è avvezza all’utilizzo della moneta digitale.