
Jumia, il più grande sito web di vendite del continente africano, ha deciso di puntare dritto a Wall Street. Fondata a Lagos, in Nigeria, nel 2012, l’azienda si è rapidamente affermata nel mercato online, tanto da ottenere il riconoscimento di primo unicorno africano.
Il titolo viene riservato alle start up che raggiungono un valore superiore a 1 miliardo di dollari, tra le quali spiccano nomi conosciuti come Uber, Airbnb e Pinterest.
Nata in un continente dove esiste un centro commerciale ogni 60mila abitanti (in America il rapporto è 1 ogni 400), Jumia è riuscita ad accaparrarsi un’ottima fetta di mercato nelle abitudini del consumatore medio africano.
La società, che punta a diventare l’Amazon del continente nero, attualmente opera in 14 paesi e nonostante le difficoltà dovute alla penuria di infrastrutture, è riuscita a realizzare una propria catena logistica e un proprio metodo di pagamento in contrassegno: il Jumia pay.
La società mira ad essere riconosciuta come la prima azienda tecnologica africana quotata in borsa negli Stati Uniti e lo scorso 12 marzo ha depositato il dossier presso Wall Street.
In soli 6 anni, il gruppo ha raggiunto numeri significativi, tanto da rappresentare il 12% delle vendite al dettaglio in USA e il 20% in Cina. In Africa la percentuale è nettamente inferiore, pari allo 0,6%, ma le prospettive di crescita sono decisamente favorevoli.
Il settore retail nel continente nero fatica a soddisfare la popolazione e l’e-commerce sembra essere la risposta adatta alle esigenze della popolazione che, secondo le previsioni, è destinata a raddoppiare entro il 2050.
Ora non resta che aspettare per vedere se il gruppo riuscirà a sbarcare a Wall Street a fianco di altri unicorni, come SpaceX, WeWork e Stripe e far sì che il proprio “sogno americano” diventi finalmente realtà.