La start up della “fake meat” Beyond Meat ha presentato i documenti per quotarsi a Wall Street ed è valutata un miliardo di dollari. Dopo Lyft, Pinterest e Uber, anche Beyond Meat entra nella lista delle società pronte a quotarsi sul mercato borsistico a Wall Street.
Scopriamo in questa guida quali sono le novità dell’unicorno della “carne finta” Beyond Meat, cos’è, quando è nata e le prospettive di sviluppo del business.
Beyond Meat: via alla quotazione in Borsa a Wall Street
Il veganismo è uno stile di vita e una vera e propria filosofia che riscuote grande successo sul mercato mondiale. Per questo, molte start up hanno saputo cogliere la “palla al balzo” e iniziare a costruirsi la propria nicchia redditizia in questo settore di business così promettente.
Tra le tante start up specializzate nella produzione di alternative vegetariane e vegane alla carne, agli hamburger e alle salsicce, Beyond Meat è l’unicorno californiano della “carne finta” che punta a raccogliere circa 184 milioni di dollari, piazzando all’incirca 8,7 milioni di titoli azionari ad un prezzo che oscilla tra i 19 e i 21$.
La società di Los Angeles ha annunciato il lancio del suo hamburger vegan nella catena di fast-food Carl’s Jr a partire dal mese di gennaio 2019. Tra i nomi degli investitori di Beyond Meat figurano: l’attore Leonardo Di Caprio e il fondatore di Microsoft Corp Bill Gates.
Tyson Foods Inc, il primo produttore di carne negli Stati Uniti, deteneva una partecipazione societaria del 6,5% in Beyond Meat, ma la scorsa settimana ha dichiarato di aver disinvestito e di aver iniziato a sviluppare una propria linea di prodotti proteici alternativi.
La perdita netta di Beyond Meat si è ridotta marginalmente a $29,89 milioni al 31 dicembre 2018, rispetto ai $30,38 milioni dell’anno 2017. Le entrate nette sono più che raddoppiate a $87,93 milioni nello stesso periodo.
La società prevede di iniziare a negoziare sul Nasdaq con il simbolo “BYND“. Goldman Sachs, J.P.Morgan, Credit Suisse sono i principali sottoscrittori dell’IPO.
Cos’è Beyond Meat, l’unicorno della “fake meat”?
Beyond Meat è stata fondata da Ethan Brown nel 2009: la società ha ricevuto finanziamenti dalla Kleiner Perkins Caufield & Byers, dalla Clear Corporation, da Bill Gates, da Biz Stone, dalla Humane Society e da Tyson Foods.
La start up ha iniziato a vendere i suoi prodotti di “pollo senza pollo” nella popolare catena di supermercati biologici Whole Foods negli Stati Uniti nell’aprile 2013. Nel 2014 ha sviluppato il popolare prodotto vegan Beyond Beef e, l’anno seguente, ha lanciato The Beast Burger. Beyond Sausage è stato immesso sul mercato a partire da gennaio 2018.
Nel giugno 2018, Beyond Meat ha aperto il suo secondo stabilimento di produzione a Columbia, nel Missouri. 27.000 sono i diversi punti di distribuzione negli Stati Uniti e sono oltre 50 i mercati internazionali dove è presente la start up della “fake meat”.
Nel marzo 2019, Don Lee Farms ha intentato una causa civile contro Beyond Meat per violazione contrattuale e per problemi “relativi ai protocolli inadeguati di sicurezza alimentare“. A partire dal 22 aprile 2019, Beyond Meat sta raccogliendo $183,8 milioni di dollari attraverso un’offerta pubblica iniziale al prezzo compreso tra $ 19 e $ 21 per azione.
Secondo un recente articolo di Marketwatch, Beyond Meat deve fare fronte a diversi problemi nel medio-lungo termine. I ricavi sono forti, ma Beyond Meat non ha mai guadagnato un profitto e la società si affida solo ad “un unico fornitore”.
La sua perdita netta è arrivata a $22,4 milioni, solo leggermente inferiore alla perdita di $23,4 milioni registrata nell’anno precedente. La perdita della società nell’anno 2017 è stata di $30,4 milioni, superiore alla perdita di $24,1 milioni registrata nel 2016.
“Prevediamo che le spese operative e le spese in conto capitale aumenteranno sostanzialmente nel prossimo futuro, mentre continuiamo a investire per aumentare la nostra base di clienti, la rete di fornitori e partner di co-produzione“, avverte il prospetto societario.
“I nostri sforzi espansivi potrebbero rivelarsi più costosi di quanto prevediamo e potremmo non riuscire ad aumentare i nostri ricavi e margini in misura sufficiente a compensare le maggiori spese previste“, sottolinea il bilancio previsionale di Beyond Meat.
L’unicorno californiano sta progettando di aprire strutture produttive in Europa nel 2020. Ha anche siglato un contratto con un distributore locale a Hong Kong per espandersi in Asia.