
Il giorno tanto acclamato sta per arrivare. Tra poco, verrà proclamato l’ottavo coin burn di Binance, ovvero la distruzione di parte dei Binance Coin da parte dell’omonimo exchange.
L’ultimo avvenimento risale al 15 aprile, durante il quale la piattaforma aveva acquistato e distrutto 829,888 Binance Coin (BNB), pari a circa 15 milioni di dollari.
Ogni trimestre, infatti, il famoso exchange di criptovalute investe una parte del proprio fatturato per acquistare token BNB da bruciare.
Come descritto nel whitepaper di Binance, il processo continuerà sino a quando verrà dimezzata la supply totale della moneta, riducendo dunque il numero di token a sole 100 milioni di unità.
Non è ancora dato sapere quante monete verranno distrutte, anche se nell’ultimo trimestre Binance ha registrato fatturati e volumi record.
Binance, l’exchange dai grandi numeri
Tommy Mustache, noto sostenitore di Binance Coin, ha pubblicato su Twitter:
“Il volume degli scambi registrati nel secondo trimestre del 2019 dovrebbe essere stato di molto maggiore rispetto al primo trimestre, a causa dell’aumento del prezzo dei bitcoin e delle principali altcoin. Inoltre, dove vanno a finire tutti le fee del gas di BNB derivanti dai token BEP2 circolanti sulla Binance Chain e dal Binance DEX?”.
Gli ultimi 30 giorni sono stati veramente epocali per l’exchange Binance, tanto da aver superato le cifre del 2017, raggiungendo il nuovo ATH di 39.5 dollari lo scorso 22 giugno.
Fino a questo momento il coin burn ha contribuito ad eliminare circa 11.7 milioni di token BNB, un valore che rappresenta meno del 6% della fornitura totale di BNB, pari a 200 milioni di token.
Insieme al classico coin burn, Binance distribuirà anche 16 milioni di token BNB scongelati dal team, per un valore totale prossimo ai 539 milioni di dollari.
Gli esperti avvertono che, nonostante gli ultimi record, la piattaforma subirà un netto calo a causa del divieto di operare negli USA, che entrerà in vigore a partire dal prossimo 12 settembre.