
IBM scommette sul cloud ibrido e acquista Red Hat, leader nel settore software open source per il cloud. L’acquisizione consentirà all’International Business Machines Corporation di accelerare la crescita dei ricavi e favorire il passaggio al cloud computing tra i grandi clienti IT.
Dopo tanti rumors, alla fine, è arrivata la conferma e si preannuncia uno dei più grandi deal della storia del colosso informatico, di certo non l’ultimo arrivato ad investire nel cloud.
IBM scommette 34 miliardi di $ sul cloud ibrido
I consigli di amministrazione di IBM e Red Hat hanno già dato il via libera all’accordo, ma il deal dovrebbe chiudersi nella seconda metà del 2019.
Puntare 34 miliardi di dollari sul cloud ibrido di Red Hat rappresenta per il colosso statunitense IBM una grandissima occasione per rafforzarsi e accrescere la propria quota di mercato su un settore così promettente.
Ma, non solo. Si tratta di una mossa strategica che potrebbe avere un impatto significativo e rivoluzionario sul settore dei servizi virtuali a livello globale.
Anche se la notizia era già nell’aria da qualche settimana, è stata confermata solo sei giorni fa. In fin dei conti, da diverso tempo, IBM è impegnata a rafforzare la sua offerta nel settore delle architetture ibride, ovvero quelle che integrano risorse virtualizzate e on-premise.
Per offrire nuove funzionalità e per rendere quanto più completa possibile l’offerta, IBM ha scelto Red Hat che vanta asset davvero importanti e di grande valore aggiunto.
La gestione multi-cloud sarà sempre più strategica
Il business dell’hybrid cloud vanta un enorme potenziale e il colosso statunitense ha elaborato ben cinque soluzioni pre-integrate (Ibm Cloud Paks):
- Cloud Pak for Applications, che consente di ridurre le tempistiche di sviluppo dell’84%,
- Cloud Pak for Data, che fornisce un’architettura di virtualizzazione dati per l’intelligenza artificiale con una velocità superiore del 500%,
- Cloud Pak for Automation, che snellisce i processi decisionali fino all’80%,
- Cloud Pak for Multicloud Management, che consente di limitare del 75% le spese operative di supporto,
- Cloud Pak for Integration, che integra dati, servizi cloud, app e Api e permette di eliminare i costi di integrazione del 33%.
“IBM sta alimentando la corsa delle applicazioni di livello enterprise verso la nuvola e questo ci posizionerà ulteriormente nel ruolo di guida di un mercato, il cloud ibrido, che vale oltre mille miliardi di dollari”, sottolinea Arvind Krishna, senior vice president, cloud e cognitive software di IBM.
Red Hat OpenShift: che cos’è e quali sono le caratteristiche?
Il servizio Red Hat OpenShift sarà implementabile con un solo clic e consentità alle aziende di migrare verso un’infrastruttura cloud ibrida.
Gli oltre cento prodotti ottimizzati per Red Hat OpenShift saranno forniti sulla piattaforma ibrida multicloud di IBM, costruita su tecnologie open source.
Ma quali sono le caratteristiche distintive di Red Hat OpenShift? Si tratta di una piattaforma applicativa che integra tecnologie come Docker e Kubernetes con Red Hat Enterprise Linux, la base per molti cloud pubblici e privati.
Integrando l’architettura, i processi e i servizi di cui team operativi e sviluppatori necessitano, OpenShift permette di soddisfare le richieste dei clienti riducendo i costi dell’infrastruttura.
Inoltre, è molto sicura dato che la piattaforma include controlli di accesso e check durante tutto il processo di creazione del container.
“Le funzionalità di Red Hat OpenShift ci hanno permesso di modernizzare le nostre applicazioni con l’orchestrazione dei container, aiutandoci a migliorare l’esperienza dei clienti e ad accelerare la distribuzione”, sottolinea John Rzeszotarski, Responsabile Devops Keybank.