
Nel 2020 revenues al raddoppio a 4,2 miliardi di dollari: questa è la stima di Gartner, società di analisi, per quanto riguarda lo sviluppo del 5G.
Secondo gli analisti, gli investimenti in infrastrutture supereranno il 10% delle entrate, ma c’è da considerare il fatto che la roadmap della copertura marcerà a un ritmo più lento rispetto ai precedenti standard mobili.
Nonostante ciò, Gartner ha previsto che dai 2,2 miliardi di dollari previsti per fine 2019, il 5G balzerà a 4,2 miliardi il prossimo anno per raggiungere la fantasmagorica cifra di 6,8 miliardi nel 2021.
Se questa tecnologia all’avanguardia subirà un’impennata, ci sarà chi ne pagherà le conseguenze e, in questo caso, stiamo parlando del 4G.
Secondo le stime, infatti, si passerà dai 19,3 miliardi del 2029 ai 18,2 del 2020 e lo stesso destino è riservato alle revenue da 3G e 2G.
Oltre alle revenue, anche gli investimenti relativi alle infrastrutture capaci di supportare questa nuova tecnologia andranno di pari passo: se al momento la spesa ammonta al 6% delle revenue totali, nel 2020 si salirà al 12%.
Il 2020 sarà anche l’anno in cui la maggior parte delle società di telecomunicazioni accenderà il segnale e in cui gli operatori si renderanno “autonomi”: a partire dal prossimo anno reti e dispositivi connessi alle stesse saranno sempre più sviluppate “in casa” con vantaggi notevoli dal punto di vista prestazionale e nella riduzione dei costi di gestione e manutenzione.
Nonostante il grande rumore mediatico, al momento solo il 7% degli operatori ha implementato l’infrastruttura 5G. Nel 2020 la percentuale salirà notevolmente ma secondo Gartner si concentrerà, almeno fino al 2021, sulle aree densamente popolate e dunque prima che il 5G diventi mainstream, sarà necessario aspettare.
“Siamo ancora all’inizio dell’era 5G ma vendor, regolatori ed enti normativi hanno predisposto il terreno”, sottolinea Sylvain Fabre, ricercatore senior di Gartner.
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