
La Cina e gli Stati Uniti d’America continuano a farsi la guerra e la questione legata ai dazi ha assunto ormai risvolti tali da rendere precario qualsiasi equilibrio geo-politico, oltre che economico e finanziario.
Guerra Cina-USA: il caso Huawei
Sembra quasi che il mondo intero sia in pugno al duello tra Pechino e Washington ma, è recente, la notizia di una potenziale apertura in merito al “caso” Huawei alla quale gli americani – in modo quasi inaspettato – sembrano essere disposti.
La fonte è autorevole ed attendibile e, pertanto, la notizia dovrebbe corrispondere a realtà: è stato, infatti, il New York Times a riportare che presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe l’intenzione di consentire ad alcune aziende a stelle e a strisce – tramite l’eventuale concessione di licenze – di ricominciare a vendere nuovamente i propri prodotti all’azienda di Pechino, tra i leader mondiali del settore delle telecomunicazioni.
Chiaramente, il presidente americano avrebbe sottolineato che si potrà procedere alla “tregua tecnologica” solo ed esclusivamente nel caso in cui le aziende americane non vendano merci o prodotti considerati sensibili.
La precisazione, con la guerra commerciale in atto tra i due colossi mondiali, arriva puntuale per sostenere la tesi di Trump e sarebbe la giustificazione alla convinzione della Casa Bianca relativa alla reale e concreta presenza di rischi per la sicurezza nazionale, considerato che è questa la problematica principale alla quale il Presidente statunitense ha voluto far fronte, imponendo il blocco degli scambi commerciali tra Cina ed America, tra Huawei e le aziende d’oltreoceano.
Blocco scambi commerciali USA-Cina e conseguenze per gli smartphone Huawei
Il divieto, già predisposto dalla primavera scorsa, si era rivelato una sorta di generatore di difficoltà e criticità per i leader del settore della tecnologia: un esempio su tutti, è quello del motore di ricerca Google che, ormai per prassi, intratteneva con Huawei importanti rapporti in merito agli scambi commerciali, tanto è vero che provvedeva a fornire – mediante la vendita – le apposite licenze del sistema operativo Android, previsto sui dispositivi mobili a marchio del gigante tecnologico di Pechino.
Nel periodo immediatamente successivo alla decisione di Trump, non hanno tardato a determinarsi vari effetti e conseguenze sullo scacchiere politico ed economico e, nonostante ancora l’obbligo non sia effettivo perché non entrato in vigore a seguito di una serie di proroghe che la Casa Bianca ha voluto concedere, e che hanno avuto come conseguenza quella che la decisione di interrompere i rapporti commerciali fosse immediatamente attuata con tutte quelle aziende che rientravano in una determinata lista.
Questo ha comportato che la casa cinese Huawei chiaramente si dotasse in autonomia del sistema operativo di cui aveva bisogno, anche rinunciando – seppur forzatamente – alla fornitura statunitense e realizzando, quindi, dispositivi che non supporteranno le App di Google, ma rimarranno tra gli smartphone più venduti.
In tale contesto ed a seguito dell’analisi della situazione generale e – qualora fosse vero che il Presidente degli Stati Uniti Trump – intenda fare questo passo in avanti e decidere di optare per la concessione delle licenze al colosso cinese, si assisterebbe a piccole novità che, in realtà, sarebbero abbastanza grandi da creare una vera apertura nei confronti della Cina e dei rapporti commerciali con il paese asiatico.