
In questi giorni, sul mercato delle commodity tutti gli occhi sono prevedibilmente puntati sugli incontri OPEC e OPEC+ che si tengono a Vienna e… non è certo un caso. Ieri, ad esempio, la riunione ministeriale dell’OPEC si è conclusa prima che potesse giungere un accordo definitivo, rimandando così ad altri momenti il da farsi.
Tuttavia, il ministro del petrolio dell’Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, nel suo primo meeting come funzionario di alto livello del ministero dell’energia, ha promesso che “belle notizie” sarebbero state rivelate.
Secondo le voci di mercato, l’OPEC potrebbe annunciare un accordo volto a ridurre ulteriormente il suo obiettivo ufficiale di produzione, cercando così di concretizzare quanto anticipato negli ultimi mesi. Se le voci dovessero trovare conferma, allora l’obiettivo di produzione potrebbe probabilmente essere tagliato di 500.000 barili al giorno. Ma con quali riflessi per gli investitori che magari stanno aspettando queste ufficialità per poter fare trading sulla piattaforma ITrader?
Un taglio simbolico
Un simile taglio sarebbe percepito come simbolico dai mercati finanziari, suggerendo che i barili ridotti quest’anno a causa dei tagli straordinari rimarranno fuori dal mercato.
Inoltre, i membri dell’OPEC non sono stati in grado di finalizzare altri tagli straordinari in maniera più precisa (la quota di riferimento di ogni membro), suggerendo così che vi saranno ulteriori discussioni con i partner dell’OPEC+, e che molti membri non sono disposti a ridurre significativamente la loro produzione.
L’andamento delle scorte di gas
Nella giornata di ieri si è parlato non solo di petrolio, quanto anche di gas naturale, con la pubblicazione negli Stati Uniti del dossier della Energy Information Administration (EIA), che ha riportato come la scorsa settimana le scorte di gas naturale negli Stati Uniti siano diminuite meno del previsto (-19 Bcf contro una diminuzione attesa di 23 Bcf). Le scorte complessive sono ora calate di -0,5% su settimana, ma sono il 19,7% in più rispetto all’anno scorso.
Sul fronte prezzi, durante la settimana il gas è stato scambiato all’interno di un stretta gamma di valori. Nello stesso periodo il consumo totale di gas negli Stati Uniti è aumentato del 7% su base settimanale, grazie a un aumento della domanda di gas nel Paese nordamericano (nel settore residenziale e commerciale la domanda è aumentata del 13% su base settimanale, mentre i consumi del settore industriale sono rimasti costanti).
Per quanto attiene il commercio internazionale, dagli USA le esportazioni di gas verso il Messico sono aumentate del 2% su base settimanale, con la fornitura totale media di gas naturale in aumento dell’1% su base settimanale.
Pochi cambiamenti sono attesi in tale ambito nel corso dei prossimi giorni, con i dossier dell’EIA della prossima settimana che dovrebbero dunque confermare tale trend, salvo cambiamenti improvvisi nelle temperature e nelle politiche di produzione. Il focus sulle commodity rimarrà pertanto incentrato soprattutto sulle novità in ambito petrolifero, che attendiamo nel corso delle prossime ore sulla base dei nuovi accordi che potrebbero essere formalmente o informalmente realizzati in quel di Vienna.