
Segnatevi la data 22 luglio 2020 perché è il giorno di svolta per il Bitcoin. La gestione di criptovalute in banca segna una fase senza precedenti. L’OCC ha dato l’ok agli istituti di credito statunitensi: possono detenere criptovalute e gestire portafogli per conto dei clienti.
La decisione epocale, almeno per gli USA, da parte dell’Office of the Comptroller of the Currency segna una svolta nel mondo delle cryptovalute.
L’autorità di vigilanza del settore bancario USA ha fatto un passo importante e, in fondo, più prevedibile di quanto si possa pensare. Anche l’OCC ha preso atto di una realtà evidente: bisogna adattarsi ai mercati finanziari sempre più tecnologici.
Da oggi, qualsiasi banca negli Stati Uniti ha il lasciapassare dell’autorità di vigilanza per immergersi nel mondo crypto. La custodia e gestione di Bitcoin e cryptovalute non sarà più un’attività esclusiva di società specializzate nel settore.
Bitcoin e gestione di crypto in banca: moneta reale e ufficiale
Bisogna adattarsi a mercati finanziari sempre più tecnologici. L’innovazione tech non può essere fermata da nessuno, neanche da nomi importanti del mondo finanziario come JP Morgan o Warren Buffet che, da sempre, contrastano il mondo crypto. Il futuro avanza anche senza il loro parere e non si ferma.
Quella che fino a ieri veniva chiamata “moneta virtuale” (Bitcoin, criptovalute) oggi è ufficiale al pari di qualsiasi altra valuta o bene. Ha un valore reale.
Chi prima evitava di gestire Bitcoin oggi non ha più scuse: la stessa incertezza normativa in ambito bancario scompare.
L’attività di custodia e gestione di criptovalute da parte delle banche potrebbe dimostrarsi molto, ma molto redditizia.
Una buonissima notizia sia per le banche sia per chi ha sempre creduto in questa moneta.
In che modo le banche gestiranno Bitcoin e crypto?
Come si organizzeranno le banche con la custodia e gestione di criptovalute? Preferiranno gestirle all’interno delle proprie strutture oppure acquisiranno società specializzate, attive in questo genere di servizi?
Dagli Stati Uniti non arrivano ancora risposte certe a queste domande. Non sappiamo ancora come gestiranno questa nuova moneta ufficiale, se e come parteciperanno alla loro governance, allo staking (sistema di blocco delle crypto) dietro ricompense. Senza contare l’universo trading, tutti i servizi bancari associati alle criptovalute.
Depositi regolamentati?
In fase di investimento, sia i consulenti sia i clienti tenderanno ad utilizzare depositi regolamentati? La stessa lettera dell’OCC ha affrontato questa questione sottolineando che, sì, potrebbero essere spinti a farlo per questioni di sicurezza, per assicurarsi di non perdere le chiavi private, l’accesso ai fondi.
Oggi che Bitcoin e criptovalute sono monete reali, devono essere custodite, gestite e depositate come qualsiasi altro titolo o bene d’investimento.
Tra chiavi per accedere a Bitcoin e cassetta di sicurezza non c’è più alcuna differenza.
Quali effetti sul mondo crypto
Dopo aver esultato, tutti noi amanti del mondo crypto ci chiediamo: quali effetti dovremmo attenderci? L’entrata in scena delle banche in termini di custodia e gestione di Bitcoin e criptovalute cosa comporterà in futuro?
Sono stati ipotizzati due principali effetti:
- l’ufficializzazione della cosiddetta moneta virtuale potrebbe portare ad un incremento degli scambi giornalieri nel medio termine. Diventerebbe, quindi, più stabile, meno volatile;
- l’intervento delle banche porterà ad una scrematura, selezione accurata in un settore che conta attualmente mille criptovalute nel mondo, gran parte delle quali sono senza valore. Le banche selezioneranno le più affidabili segnalando agli investitori le criptovalute più sicure.
E, intanto, come procede con Bitcoin? Continua a consumare blocchi, a macinare ogni 10 minuti come succede dal mese di gennaio 2009. Un esperimento tutt’altro che fallito, come profetizzavano in molti.