
Con l’autorizzazione della FCC è iniziata la sfida spaziale Amazon/Space X, la corsa al super internet di Jeff Bezos ed Elon Musk.
Con il Progetto Kuiper da 10 miliardi di dollari, Amazon lancerà entro il 2029 oltre 3mila satelliti preparandosi al grande salto della rete Internet dello spazio.
La super costellazione di satelliti servirà a fornire una copertura Internet globale a banda larga con reti 5G in tutto il mondo, anche nei luoghi più impervi della Terra, tuttora non raggiunti dalla rete. Inizialmente, il servizio verrà fornito sopra gli Stati Uniti, poi in tutto il pianeta.
E’ una sfida globale che vede come principali antagonisti Amazon (con il Progetto Kuiper) e Space X (con la costellazione Starlink) in orbita già da un anno. Il terzo competitor è OneWeb.
Qual è il lato oscuro del Progetto Kuiper?
Amazon contro Space X: l’ambizioso Progetto Kuiper in numeri
Il 30 luglio 2020 Amazon ha ottenuto il via libera ufficiale dalla FCC (Federal Communications Commission), ovvero la Commissione Federale per le comunicazioni degli Stati Uniti d’America.
Vediamo quali sono i piani e i numeri di questo ambizioso progetto di Amazon.
Bezos ha intenzione di schierare la costellazione di satelliti Kuiper in 5 fasi: dovrebbe attivare il servizio subito dopo il lancio dei primi 578 satelliti.
Il Progetto Kuiper costa 10 miliardi di dollari da utilizzare per portare in orbita bassa (Low Earth Orbit, LEO) 3236 satelliti, realizzare l’infrastruttura di comunicazione a terra, velocizzare i processi di produzione e test, offrire un terminale di connessione alla rete a prezzi contenuti.
I 3236 satelliti supporteranno un servizi web ad alta velocità e bassa latenza: verranno disposti in orbita bassa su 98 diversi piani orbitali ad una quota compresa fra 590 km e 630 km.
Amazon dovrà lanciare almeno metà dei satelliti previsti entro il 30 luglio 2026, mentre il resto dovrà andare in orbita ed essere operativo entro il 30 luglio 2029. Dovrà attenersi a queste scadenze se non vorrà rischiare di perdere la licenza concessa dalla FCC.
Amazon dovrà anche rispettare le linee guida della NASA presentando un piano operativo per ridurre il rischio di produzione di detriti orbitali. In base a queste linee guida, ha 25 anni di tempo per rimuovere i satelliti. Ad ogni modo, Amazon ha dichiarato di voler deorbitare i satelliti Kuiper entro 355 giorni dal termine della missione operativa.
Amazon Vs. Space X, il terzo competitor: OneWeb
La sfida spaziale è aperta principalmente tra Elon Musk (Space X) e Jeff Bezos (Amazon).
Starlink di SpaceX ha in programma di lanciare circa 12.000 satelliti: finora ne sono stati immessi in orbita oltre 500. Musk prevede di avviare la prima fase di beta test della costellazione di satelliti entro quest’anno.
Mentre Space X ha già lanciato decine di satelliti col suo razzo Falcon 9, Jeff Bezos (proprietario di Blue Origin) utilizzerà il razzo New Shepard cui sarà affiancato New Glenn, un razzo ancora più potente.
Il terzo antagonista è OneWeb, azienda inglese che però, dopo il lancio in orbita di 74 dei 650 satelliti previsti nel suo progetto, ha presentato istanza di fallimento per il duro colpo subito a causa della pandemia Covid-19. Di recente, però, sembra che l’azienda sia stata salvata dalla società indiana di telecomunicazioni Bharti Global e da un consorzio del governo britannico.
Il lato oscuro del Progetto Kuiper
L’obiettivo formale di Bezos è assicurare una copertura globale della connessione ad Internet. Anche gli utenti di territori non raggiunti da Internet potranno finalmente navigare in rete ma a che prezzo?
Il prezzo da pagare è il controllo totale della vita digitale. Dovranno offrire in totale trasparenza qualsiasi attività effettuata dal computer connesso online.
Amazon, che già conosce consumi e abitudini dei cittadini, potrà ‘vedere’ il traffico di qualsiasi utente. Se necessario, potrà veicolarlo per fini commercialmente redditizi verso il proprio business.