
Il mondo delle criptovalute non finirà mai di stupirci. Arriva Spiritus, la prima auto che mina Bitcoin e non solo. E’ una creatura progettata e sviluppata dall’azienda canadese Daymak, una vettura elettrica capace di minare Bitcoin ed altre crypto come Ether, Cardano e Dogecoin quando è in sosta.
L’auto esclusiva a marchio Daymak (con 3 ruote motrici) ha un design futuristico ed è pensata per un pubblico giovane, amante dei veicoli sportivi, della tecnologia, delle idee ecologiste e della finanza decentralizzata.
Quali sono le caratteristiche di Spiritus? Quanto costa? Con quale sistema riesce a minare criptovalute? Quando arriverà sul mercato?
Spiritus, la prima auto che mina criptovalute: cosa sappiamo?
Daymak Spiritus è il primo veicolo della storia in grado di minare Bitcoin, Ether, Cardano e Dogecoin. Riesce a farlo quando l’auto viene parcheggiata. Si accede al mining tramite interfaccia dell’infotainment facile da gestire.
Dispone di un wallet e di un hardware per effettuare il mining mantenendo sicura la blockchain. In questo modo, farà guadagnare ricompense minando Bitcoin ed altre criptovalute. L’app Nebula Wallet che supporta le criptovalute offrirà funzioni di staking ai clienti.
Sarà dotata di una GPU leader nel settore in termini di prezzo/profitto. Al momento, non si conoscono altri dettagli sulle specifiche caratteristiche dell’hardware.
Daymak Spiritus è stata progettata immaginando l’auto inserita in un ecosistema più ampio, è proiettata nel futuro interconnesso. L’azienda ha immaginato l’auto interfacciata con apparecchiature esterne per pagare pedaggi autostradali, parcheggi, ecc. in automatico tramite le crypto.
Daymak Spiritus in due versioni: caratteristiche, quanto costa
Daymak è un’azienda che produce veicoli elettrici da 20 anni. Ha in cantiere di produrre le sue auto elettriche in due varianti, Deluxe e Ultimate. Entrambe sono capaci di minare 4 criptovalute (Bitcoin, Ether, Cardano e Dogecoin): le specifiche dell’hardware di mining sono identiche.
I prezzi oscillano dai 19.995 dollari (per il modello Deluxe) ai 149mila dollari (per la Ultimate).
La differenza tra i due modelli riguarda performance di guida (velocità massima, durata della batteria, ecc.), verniciatura personalizzata, funzioni aggiuntive (ad esempio, la ricarica wireless).
Il modello Deluxe ha un motore di 100 cavalli (75 kW), una velocità massima di 137 km/h ed oltre, un’accelerazione 0-97 km/h di 6,9 secondi.
Daymak ha definito il modello Ultimate “il veicolo a 3 ruote più veloce del pianeta“: ha una velocità massima di oltre 210 km. Si tratta di un’auto ad elevate prestazioni con trazione integrale 3×3, potenza di 147kW (200 cavalli) ed accelerazione da 0 a 97 km/h in 1,8 secondi.
Spiritus: raccolta di preordini in crypto
Daymak è in fase di raccolta preordini per la Spiritus tramite crowdfunding. Il progetto partirà una volta raggiunti almeno i 50mila ordini prima del 23 luglio 2021.
Accetta pagamenti in Bitcoin, DOGE, Ether e Cardano. In più, lavora su un’ampia gamma di exchange per offrire pagamenti di leasing in criptovalute.
L’azienda canadese punta a collaborare con svariate società per fornire sempre maggiori servizi (inclusi leasing e noleggi mediante crypto). Un altro aspetto dell’integrazione di monete digitali per cui l’innovativo veicolo vuole essere il primo in assoluto.
Spiritus dovrebbe essere lanciata sul mercato nel 2023.
Che razza di hardware avrà Spiritus per riuscire a minare criptovalute?
I dettagli dell’hardware che supporterà Spiritus non si conoscono ancora.
Tutti sappiamo che per minare efficacemente criptovalute ci vuole una potenza di calcolo pazzesca. L’hardware di Spiritus avrà una potenza di calcolo sufficiente per il mining?
Secondo quanto dichiara l’azienda Daymak, il sistema Nebular mining permetterà di ottenere introiti passivi.
La necessaria potenza del processore fa riflettere anche su un altro aspetto: i suoi consumi energetici riusciranno a mantenere la promessa di auto ecologica?
Oltretutto, il mutevole mercato delle crypto si evolve in continuazione. Nel 2023, quando Spiritus verrà lanciata, a che punto saremo con la legislazione?