
Non ci avrebbe scommesso nessuno e, invece, è successo. E’ stato minato il primo Bitcoin usando energia dai vulcani di El Salvador. Potrebbe essere una prima svolta green nella storia dei BTC.
Il presidente di El Salvador Nayib Bukele aveva annunciato il progetto pochi giorni fa. E’ ancora in fase di test ma sta già producendo Bitcoin. Una notizia fantastica per gli investitori e per tutti gli appassionati della criptovaluta più gettonata nel mondo che già avevano apprezzato il cloud mining.
Primo Bitcoin minato dai vulcani di El Salvador
Quello che, pochi giorni fa, era un timido annuncio oggi è realtà: Bukele conferma via Twitter l’avvio del mining di Bitcoin alimentato da energia vulcanica. La fonte rinnovabile in questione è energia geotermica ricavata dai numerosi vulcani presenti sul territorio di El Salvador.
Nasce così il primo mining Bitcoin dai vulcani di El Salvador, mentre si continua a testare e perfezionare il processo. E’ una notizia epocale.
Il presidente salvadoregno ne parla da quando ha annunciato la Ley Bitcoin che ha trasformato i BTC in criptovaluta legal tender nel Paese. Attualmente, la Ley Bitcoin con il wallet Chivo continua a crescere grazie anche agli sconti sul carburante per chi paga la benzina in Bitcoin.
A partire dall’adozione della Ley Bitcoin, il presidente salvadoregno Bukele ha cominciato ad accennare alla possibilità di utilizzare energia geotermica a basso costo per nutrire il mining di BTC.
Inizialmente, accennava di affidare l’operazione a società di mining private ma, a giudicare dalle prime immagini che circolano online, è facile intuire che si tratti di un’operazione con partecipazione statale. La prima immagine diffusa ritrae la creazione di circa 0,01 BTC (più o meno 450 dollari ai prezzi attuali). Siamo ai primi vagiti, è una piccola somma e tutto è ancora in fase sperimentale e con una frazione delle macchine ASIC online.
Minare Bitcoin con energia rinnovabile a basso costo: la nuova febbre
In alcuni Paesi, i miner stanno puntando all’estrazione di Bitcoin che utilizza energia elettrica a basso costo e rinnovabile. Ci stanno provando in Laos, Bielorussia, altri Paesi del lontano Oriente (Cina esclusa) ed è un’idea costante anche negli USA (Miami, Texas).
In Texas, la società mineraria Flifer Technologies guadagna oltre 30mila dollari al mese minando Bitcoin con energia rinnovabile al 100%. E’ gestita da Ishaan Thakur e Aanya Raj, due fratelli di 9 e 14 anni di origine indiana.
Nel bloccare i BTC dichiarando illegali tutte le operazioni in criptovaluta, la Cina ha bandito del tutto il mining di BTC. La sua decisione ha spinto i miner a migrare in altri Paesi in cerca di fonti energetiche a basso costo e rinnovabili per continuare la loro attività. Privati ed imprese che si occupano di mining si stanno guardando intorno.
Considerando che minare BTC diventerà un’operazione sempre più energivora e che la vera sfida è far crescere la rete in modo efficiente e sicuro, i miner sono in attesa della svolta green. L’energia geotermica ricavata dai vulcani di El Salvador potrebbe contribuire a questa svolta green ma ben vengano altre idee per sfruttare nuove fonti di energia riinnovabile.