
Oggi entriamo quasi nell’ambito delle opinioni soggettive, ma esiste un modo più produttivo che condividere idee stupide sull’ottimizzazione. Cominciamo con la definizione: l’analisi euristica è una valutazione basata sull’esperienza, dove il risultato non è sempre quello ottimale, ma è comunque buono abbastanza.
Il vantaggio principale di questo sistema, è la velocità. Può essere applicato in poco tempo. In poche parole si tratta di noi “ottimizzatori” che recensiamo un sito, pagina per pagina, in base alla nostra esperienza, a ciò che abbiamo visto in passato, in base alle “pratiche migliori” e roba simile.
Il punto è che lo facciamo in un modo molto strutturato e organizzato e ancora più importante, ciò che identifichiamo o scopriamo con l’analisi euristica, non è la verità.
Il risultato che otteniamo, è quella che chiamo “area di interesse“. Nelle prossime fasi di ricerca sulle conversioni (qualitativa e quantitativa) cercheremo di confermare o meno ciò che abbiamo scoperto.
Come appare la recensione strutturata di un sito? Ci approcciamo ad ogni pagina con diversi criteri:
- Rilevanza: la pagina soddisfa le aspettative dell’utente, sia in termini di contenuto che di design? Come può incontrare queste esigenze al meglio?
- Chiarezza: il contenuto e l’offerta in questa pagina, sono il più chiari possibile? Come possiamo renderli ancora più semplici e chiari?
- Valore: la pagina comunica valore all’utente? Possiamo fare meglio? Possiamo incrementare la motivazione dell’utente?
- Attrito: c’è qualcosa nella pagina che crea dubbi, esitazioni o insicurezze? Cosa rende difficile il processo? Non possiamo ridurre a zero l’attrito, ma si può minimizzarlo
- Distrazione: cosa c’è nella pagina che non aiuta l’utente nel compiere l’azione voluta? Ci sono elementi poco utili che attirano attenzione? Se non c’è motivazione, c’è attrito ed è una buona idea eliminarlo.
Così durante il processo di analisi euristica devi evitare i commenti casuali e riferirti assiduamente ai criteri sopra citati, annotando ciò che hai trovato.
L’analisi euristica funziona meglio se svolta in gruppo, con ottimizzatori, designers, addetti alla user experience, copywriter ecc. Ricordati solo di spiegare a tutti le regole, prima di iniziare.
Personalmente trovo più efficace annotare quello che ho trovato direttamente sugli screenshots, così è tutto più chiaro.
Non c’è un modo perfetto per farlo, puoi usare Snagit per catturare le schermate e aggiungere commenti sopra, oppure Powerpoint, o ancora applicazioni come Zipboard, Pageproofer o Usersnap. Lo strumento non è così importante.
Ricorda che ciò che annoti è prettamente “area d’interesse”. Quando inizi a scavare nei dati di analytics, assicurati di investigare con l’intenzione di confermare o meno quello che hai trovato.