
Come ottimizzare il funnel PPC (Pay per Click)? Perché è così importante per un’azienda o un brand? Forse non tutti sanno che ottimizzare il funnel PayPerClick è indispensabile per gestire al meglio il tuo budget e per ottenere il massimo dalle tue campagne di advertising sui motori di ricerca.
Purtroppo, nei casi in cui gli obiettivi aziendali sono poco chiari e precisi e i budget a disposizione sono esigui, l’ottimizzazione del funnel PayPerClick e la gestione di una campagna PPC può portare a pochi risultati concreti e risultare, al contempo, un lavoro deludente.
E, allora, come raggiungere le posizioni migliori ottimizzando il funnel PayPerClick? Scopriamolo in questo Tutorial.
Come ottimizzare il funnel PayPerClick: Tutorial
Supponiamo che stiamo lavorando ad un funnel simile a questo:
Assumiamo che il nostro obiettivo è aumentare le prestazioni di questo funnel del 30%. Al momento si trova in pareggio, con un ROI dello 0% – siamo a $ 1 EPC (guadagni per clic) e $ 1 CPC (costo per clic).
Quindi, come possiamo raggiungere un ROI del 30%? Quali modifiche possiamo apportare all’interno di AdWords per ottenere un ROI del 30%?
Potremmo abbassare il CPC (cost per click) massimo per ridurre il CPC effettivo del 23%.
100 clic @ $ 0,77 CPC = $ 77 per effettuare una vendita di $ 100. Ciò significa $ 100 – $ 77 = $ 23 di profitto. $ 23 / $ 77 = circa il 30% del ROI.
Ridurre il CPC massimo non è sempre la scelta migliore perché dobbiamo preoccuparci dell’impatto sul volume dei clic.
Abbassare il CPC si traduce in un minore volume e in una diminuzione della posizione media. Se il budget è limitato, significa che il volume disponibile a un CPC di $ 1 supera il budget giornaliero scelto, anche se otterremo meno clic disponibili a un CPC inferiore.
Se riceviamo 100 clic per $ 100 su 1000 clic disponibili e l’abbassamento del CPC significa che otterremo 130 clic per $ 100.
Anche se il nostro pool di 1000 clic disponibili si riduce drasticamente a 300 clic disponibili siamo a cavallo.
Se spostiamo il nostro QS da 5 a 7, raggiungiamo il 40% del ROI (return on investment) senza subire alcuna perdita di volume. In effetti, probabilmente aumenterà il volume simultaneamente al ROI!
Rivedere i segmenti vincenti per migliorare il CTR
Scorri le query di ricerca e aggiungi parole chiave a corrispondenza inversa. Keywords ambigue o varianti molto simili possono dissipare il tuo budget sottraendolo alle ricerche veramente utili per i tuoi obiettivi di conversione.
Scegli con cura le parole chiave basandoti su una search intent coerente, sul traffico e sulla performance. Gestisci al meglio i gruppi di annunci, rinunciando a keywords inefficaci e utilizzando circa 15-20 parole chiave strettamente correlate per gruppo di annunci.
Per ridurre il CPC, è necessario ottimizzare la propria spesa aumentando il punteggio di qualità e il ranking dell’annuncio e, quindi, il tasso di conversione (CTR).
Creare un modificatore di offerta mobile
Analizza il rendimento della settimana suddivisi per giorno e crea i modificatori di offerta applicabili alla pianificazione degli annunci
Analizza le prestazioni geografiche e applica i modificatori di offerta. Grazie a queste piccole strategie, raggiungere il target ROI del 30% potrebbe essere un gioco da ragazzi
Pagina di Vendita
Un aumento del 30% nella conversione per split test è completamente realizzabile. Formstack ha realizzato un’ottima infografica sulle migliori pratiche di landing page, eccola di seguito:
Puntare ad un discreto punteggio di qualità degli annunci è un buon modo per partire con il piede giusto. Ottimizzare la landing page e curare l’UX diventano dei potenti alleati per alleggerire il budget necessario per promuovere il tuo business.
Remarketing
Il remarketing è una strategia di web marketing spesso sottoutilizzata. Avere un tasso di conversione dell’1% indica che 1 persona su 100 acquista il nostro prodotto.
E, che dire degli altri 99? Alcuni non sono ancora pronti per concludere l’acquisto, ma lo saranno in 1 mese. Altri non sono interessati a quel prodotto, ma potrebbero essere attratti da altri prodotti. Alcuni pensano che sia troppo costoso, ma lo comprerebbero se beneficiassero di un’offerta promozionale.
Il remarketing è molto più economico e ha generalmente un tasso di conversione molto più alto. Perché non sfruttarlo? Grazie al remarketing puoi posizionare strategicamente i tuoi annunci in modo tale da renderli visibili ai segmenti di pubblico target mentre navigano in Google o nei siti web dei partner.
Inoltre, puoi contribuire ad aumentare la notorietà del brand o a ricordare a tali segmenti di pubblico di concludere un acquisto.
In questo modo, puoi beneficiare di una copertura su larga scala: puoi raggiungere gli utenti dei tuoi elenchi per il remarketing sui loro dispositivi mentre navigano su oltre due milioni di siti web e app per dispositivi mobili.
Customer Lifetime value (CLV)
Si tratta di un “indicatore che misura i profitti prevedibili in base alla relazione con i clienti, a partire dal loro comportamento d’acquisto” (Fonte: Wikipedia).
In altre parole, il CLV rappresenta il guadagno che ogni nostro cliente può generare nel tempo e viene calcolato su un lasso temporale definito, la “vita del consumatore finale”, intesa come rapporto di fiducia con l’azienda.
Per calcolare il CLV esistono diversi metodi: somma delle entrate del singolo cliente * tempo di vita oppure margine di profitto * somma delle entrate (tempo di vita / 1 + tasso di sconto – tempo di vita).
Riportiamo la formula per il calcolo del CLV:
Bisogna sapere che il calcolo del CLV prende in considerazione tutte le fasi di vita dell’impresa, a partire dall’acquisizione del cliente fino alle campagne di ottimizzazione funnel.
Il CLV è in grado di prendere in considerazione costi e ricavi derivanti da tutte le fasi aziendali che caratterizzano l’User Experience con l’azienda.
Per costruire il CLV occorre prendere in considerazione questi fattori:
- Frequenza di acquisto
- Response & Conversion Rate
- Costi di acquisizione (CPA)
- Retention Rate
- Valore dell’acquisto
- Churn Rate
- Mark Up.
Affiliate marketing
Nel caso in cui non si abbia la possibilità di offrire altri prodotti alla clientela, con una sessione di brainstorming possiamo siglare un accordo di condivisione degli utili con partner che condividono il nostro target di mercato. Si parla di marketing di affiliazione.
Significa utilizzare siti affiliati che pubblicizzano i prodotti dell’azienda, ricevendone in cambio un pagamento per ogni vendita derivante.
In alcuni casi, il pagamento avviene anche in base al c.d. sales lead o lead, termine che indica un0informazione o dato che possono generare una vendita.
Si pensi, ad esempio, alla registrazione di un utente sul sito o all’iscrizione ad un servizio di mail informative.
Se le commissioni superano il nostro tasso di upsell di successo superiore a $ 30, avremo raggiunto il nostro obiettivo ROI + 30%.
Marketing Automation
Con il termine di marketing automation ci si riferisce ad un software che permette di automatizzare alcune attività ripetitive di marketing, che possono essere comprese nel processo di demand generation.
In altre parole, si tratta di un approccio integrato basato sull’automazione dei processi per generare e convertire i lead in clienti acquisiti: per le imprese B2B ciò si traduce soprattutto nella gestione del ciclo di vita di un lead.
Inoltre, permette la gestione di attività di lead management: dal lead nurturing al tracciamento del comportamento online degli utenti, dalla gestione del database alla segmentazione dei target, dall’integrazione con il CRM aziendale alla creazione di alert legati agli obiettivi di vendita, dalla gestione di report personalizzati all’analisi sulle performance di vendita in base a specifici canali di investimento.
Di seguito il video dal quale abbiamo preso spunto per questo articolo: