
L’app di messaggistica istantanea Slack è pronta per sbarcare a Wall Street tramite la quotazione diretta o “Direct Listing”. Il debutto, stando a quanto riferito da fonti autorevoli, dovrebbe perfezionarsi entro la prima metà del 2019.
Sulla scia di Spotify, anche per la popolare società di chat Slack si preannuncia un anno all’insegna del grande “botto” e del debutto ufficiale alla Borsa di New York entro la prima metà del 2019. Non necessitando di finanziamenti, Slack è pronta ad una IPO piuttosto peculiare, quasi singolare: si potrebbe considerare una IPO non IPO.
Scopriamo in questa guida tutti dettagli dell’IPO della società Slack: ecco una “carrellata” dei principali eventi che hanno influito sulla crescita e sul successo evolutivo di questa importante azienda americana che offre un’interessante app di messaggistica istantanea.
Slack Technologies Inc.
Slack Technologies, Inc. (in origine Tiny Speck) è una società di software fondata nel 2009 a Vancouver, British Columbia, Canada. Il team principale è costituito principalmente dai fondatori di Ludicorp, la società che ha creato Flickr.
Oltre alla sede centrale ubicata a San Francisco, in California, Slack gestisce diversi uffici geolocalizzati in varie parti del mondo: a Dublino, Vancouver, New York, Toronto, Londra, Tokyo, Oslo, Parigi, Hong Kong e Melbourne.
Finanziamento iniziale e Glitch
Tiny Speck ha ricevuto un finanziamento di $1,5 milioni nel 2009 e un altro finanziamento di $5 milioni nel 2010 da Accel Partners e Andreessen Horowitz. Un ulteriore apporto di risorse finanziarie di $10,7 milioni è stato ricevuto nel 2011.
Il primo prodotto di Tiny Speck era un videogioco chiamato Glitch, un MMORPG sociale con una grafica 2D altamente stilizzata, in cui “i giocatori dovevano essere in grado di far crescere le risorse, identificare e costruire una Community”.
Il lancio ufficiale del videogioco Glitch era stato originariamente programmato per la primavera del 2011, ma venne lanciato il 27 settembre 2011. Nel novembre 2012 fu annunciato che Glitch sarebbe stato definitivamente chiuso a partire dal 9 dicembre 2012.
Il “post” Glitch e l’avvento di Slack
Dopo la chiusura di Glitch, la società ha lanciato l’app e la popolare piattaforma di collaborazione in tempo reale Slack, grazie alla raccolta di ben 17 milioni di dollari da Andreessen Horowitz, Accel Partners e The Social + Capital Partnership.
Dopo il lancio ufficiale di Slack, la società è stata “ribattezzata” come Slack Technologies nell’agosto 2014. La società ha raccolto $42,75 milioni ad aprile 2014 e, nell’ottobre dello stesso anno, la società ha ricevuto $120 milioni da una venture capital con una valutazione di $1,2 miliardi condotta da Kleiner Perkins e Google Ventures.
Nel 2016, Slack è stato classificato al primo posto nell’elenco Forbes Cloud 100. Nel settembre 2017, Slack ha raccolto $250 milioni, la maggior parte dei quali proviene dal Fondo Vision di Softbank.
Nel settembre 2018, è stato annunciato che l’azienda si stava preparando per un’offerta pubblica iniziale (IPO), con debutto entro la prima metà del 2019. L’11 dicembre 2018 è stato annunciato che Slack stava prendendo in considerazione una quotazione pubblica diretta.
IPO Slack 2019
Airbnb e Slack potrebbero essere i primi due unicorni a seguire le orme di Spotify. Secondo Recode, le Start Up tecnologiche stanno pianificando di fare il loro debutto pubblico attraverso una quotazione diretta.
Si tratta di una mossa insolita ed inaspettata che presenta alcuni vantaggi: niente banche, niente roadshow, niente costi esosi e nessun periodo di lock-up. È difficile sapere, in anticipo, se il modello di quotazione diretta sia buono, dato che c’è solo un unico esempio di azienda che lo ha fatto davvero funzionare. Gli unicorni devono chiedersi se il rischio valga la ricompensa.
La società di messaggistica Slack sta optando per un metodo insolito per perseguire la strada della quotazione sul mercato borsistico. La vendita dei titoli azionari, che potrebbe aver luogo verso la metà dell’anno corrente, potrebbe raggiungere una valutazione di oltre $7,1 miliardi.
A quanto pare Slack è intenzionata a proseguire l’iter della quotazione diretta, imitando il modello della società di streaming musicale Spotify Technology SA.
Quotazione diretta e IPO: quali sono le differenze?
In una “classica” IPO, regolamentata in Italia dal D.Lgs. 58/1998, gli investitori che sono potenzialmente interessati all’Offerta Pubblica Iniziale hanno diritto a conoscere tutte le info utili per comprendere se convenga o meno aderire alla IPO in piena consapevolezza.
A prescindere dalla tipologia di IPO, la prima fase del processo è rappresentata dall’invio all’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari della comunicazione preventiva da parte della società interessata. Inoltre, la società emittente procede con la redazione del Prospetto Informativo tramite lo schema previsto dalla normativa vigente.
In genere, un’IPO può durare da un mese fino a sei mesi e, n genere, ciò ha conseguenze anche sulla possibilità di fare trading con i CFD: gli strumenti finanziari derivati attraverso i quali si può investire su un asset senza possederlo direttamente.
Contrariamente all’IPO, la quotazione diretta o “Direct Listing”, modello scelto da Spotify e ora da Slack, rappresenta la strada più smart verso la quotazione in Borsa. I costi di una quotazione diretta sono meno esosi rispetto al normale processo della IPO (Initial Public offering).
Il “risparmio” è giustificato dall’assenza degli intermediari finanziari, essendo la stessa società a gestire l’iter verso la quotazione, senza definire un prezzo di debutto dell’azione e senza compiere il roadshow per raccogliere l’impegno dagli azionisti potenziali.
Grazie alla quotazione diretta non si stabilisce a priori il quantum che si desidera raccogliere ma si opera direttamente sul mercato. Il “Direct listing” è sicuramente la strada più conveniente e vantaggiosa per perseguire la quotazione sul mercato borsistico, specie per società che vantano una Corporate Reputation di tutto rispetto, come Spotify e Slack.